La Wallace
Dispositivo socio-tecnico per l’indipendenza e la socializzazione durante i pasti
Fase 2
Tipo di progetto: Prototipo
Disabilità interessate: Disabilità mentale, Disabilità motoria, Plurihandicap, Disabilità multipla
Temi: Alimentazione, benessere psicologico, relazioni interpersonali
Stato: Completato
Il Wallace è un ecosistema socio-tecnico che consente alle persone con gravi disabilità di preparare un pasto per sé e di invitare altri a mangiare. Il Wallace è il risultato di un processo di progettazione realmente inclusivo che, al di là delle sue funzioni, mira a promuovere l’autonomia e la socializzazione dei suoi utenti, nonché una forte integrazione nel mondo socio-economico.
Il concetto di Wallace come ecosistema socio-tecnico che permette la preparazione di un pasto è nato da un primo progetto Innovation Booster, sviluppato secondo un approccio realmente inclusivo, ovvero che la proposta é scaturita da un lavoro di problematizzazione e ideazione realizzato per persone in situazione di disabilità. In questo modo, la proposta di Wallace va oltre la risposta tecnologica a un bisogno funzionale, rispondendo alle molte preoccupazioni delle persone con disabilità in termini di autonomia, autodeterminazione, socializzazione e inclusione. Di conseguenza, all’inizio del progetto il concetto non era altro che il principio di una soluzione costituita da un dispositivo tecnico e da un ecosistema di attori destinati ad alimentare la macchina. Il lavoro svolto in questa fase ha permesso di allargare il gruppo di lavoro a competenze tecniche, economiche e culinarie che hanno permesso di affinare il concetto. The Wallace è ora un dispositivo tecnico innovativo, con un’architettura tecnica consolidata basata sul concetto innovativo di cartucce di ingredienti,
e un ecosistema di attori a supporto della catena di servizi per garantire la sostenibilità e la redditività della soluzione e, soprattutto, per adattarla agli obiettivi di autonomia e inclusione alla base del progetto. Per questo motivo il progetto ha rafforzato l’idea di un “franchising di Wallace” per mantenere la filosofia che ha caratterizzato tutto il progetto, in cui le persone con disabilità sono il motore di un processo di co-creazione con i partner socio-economici coinvolti nell’ecosistema. La proposta di franchising fornisce anche un modello di business pertinente per affrontare la questione della redditività economica di un tale schema.
Fin dall’inizio, la decisione di lavorare attraverso un processo di “progettazione realmente inclusiva” si è rivelata estremamente fruttuosa per tutte le parti e per il progetto nel suo complesso. Inoltre, durante questa fase, il progetto è stato composto da diverse discipline (ingegneria meccanica, design dei servizi, competenze culinarie, competenze di prototipazione), che hanno dato vita a una fertile dinamica di creatività socio-tecnica.
In termini di gestione del progetto, i vari vincoli (tempi molto stretti, distanza spaziale tra gli attori), oltre alle condizioni legate all’interdisciplinarità e a un approccio realmente inclusivo, hanno fatto sì che si dovesse tornare alle origini, cercando soluzioni efficaci e quindi innovative.
L’innovazione dell’ecosistema Wallace come franchising e macchina ci permette di accedere a diversi tipi di finanziamento per estendere il progetto. Lo sviluppo del sistema tecnico richiede investimenti significativi e il conseguente ampliamento del team. A tal fine, verrà presentato un progetto Innossuisse. Tuttavia, l’innovazione di Wallace risiede nella sua configurazione socio-tecnica, basata su reti di Economia Sociale e Solidale, motivo per cui stiamo valutando anche un finanziamento aggiuntivo per sviluppare ulteriormente il concetto di franchising e studiare la costruzione di una catena di servizi per garantire la sostenibilità del sistema tecnico. L’innovazione sistemica di questo progetto dovrà quindi essere suddivisa in sottoprogetti per trovare finanziamenti adeguati.
